L’attivismo civico e i social. Identikit di un mondo psicopatologico 1.

Se fossi un professore universitario darei questo titolo ai laureandi per sviluppare le tesi. E sono certo che ognuna sarebbe diversissima.

Tento solo di accennare a alcuni aspetti che credo basilari.

I social sono strumenti.

L’attivismo civico è fatto di azioni che vogliono modificare una situazione, una realtà, un problema o qualcosa vissuto come tale.

L’uso dei social per raccogliere consenso, per sostenere azioni di attivismo civico, per modificare opinioni e/o atteggiamenti in positivo può essere uno degli strumenti per dotare l’attivismo civico di penetrazione in ambienti dove magari sarebbe più complesso.

Ma l’uso dei social, dal più rozzo al più raffinato, se è solo un esercizio di stile personale o vuote elucubrazioni del proprio ego frustato non sono “attivismo civico”.

Qui si entra nel mio personale giudizio nel campo della mente umana e delle sue variegate, e spesso, ancora sconosciute, modalità di comportamento.

Ma avendo a che fare quotidianamente con centinaia di mail al giorno, segnalazioni di cittadini, opinioni espresse a post di informazione, anche molto semplice, su vari aspetti della vita quotidiana che spaziano dal Covid 19 ai problemi con i mezzi di trasporto, dai problemi con la spazzatura a chi governa questo o quell’ente e la sua capacità/incapacità di ricoprire quell’incarico, da quello che dovrei fare io o meno (tanti consigli ma nessuno che si prende il coraggio di farlo lui in prima persona…) a quello che dovrebbero fare le associazioni (sono tutti espertissimi ma alla prova dei fatti un disastro completo!!!) posso tranquillamente esprimere un concetto compiuto circa l’irrilevanza di opinioni insipienti, senza costrutto e frutto di un’ignoranza (intesa nel senso letterale) delle questioni e dei singoli aspetti che compongono il quadro generale.

Insomma l’attivismo civico con voi non ha nulla a che fare.

I social sono diventati il vostro sfogo quotidiano e spesso manco li sapete usare bene.

Forse la parola fallimento dovrebbe entrare prepotentemente nel vostro vocabolario. Ma capisco bene che l’avete impressa tanto profondamente nel vostro animo che non riuscite nemmeno più a discernerla tra le tante parole inutili che dite, scrivete, suggerite ai vostri presunti interlocutori. Rappresentate un’arroganza infinita. E siete finiti, andati, uomini (per la quasi totalità) in pensione o quasi. Frustati da una vita che vi ha resi rabbiosi, soli, incattiviti verso tutto e tutti. Incapaci di solidarietà, di compassione, di “pietas”. E potrei continuare nell’identikit tipo.

Ma guardo al futuro aspettando con fiducia che la natura, i fatti e le persone facciano il loro corso.

E se fossi un professore universitario avrei grande fiducia nei ragazzi che avrei di fronte.

Ho fiducia, l’ho sempre avuta, nelle giovani generazioni.

Sapranno scrivere meglio di me le prossime storie del nostro quotidiano.

E voi non ci sarete.

Più.

3 pensieri su “L’attivismo civico e i social. Identikit di un mondo psicopatologico 1.

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